Il fascino della Rocchetta Mattei

La Rocchetta Mattei non può che incuriosire.
Già da fuori, a un primo sguardo, richiede di essere capita.
Varcando la soglia si respira subito l’atmosfera magica che suscita e ti senti avvolto dal genio del personaggio che ha costruito una tale meraviglia e dal suo mistero.

L’occhio capta molto più di quanto il cervello riesca a processare. C’è tanto da vedere e ogni angolino è ricco di dettagli. Concentrarsi su un singolo elemento è quasi impossibile.
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Siamo Storie

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Jasper Gwyn mi ha insegnato che non siamo personaggi, siamo storie. Ci fermiamo all’idea di essere un personaggio impegnato in chissà quale avventura, anche semplicissima, ma quel che dovremmo capire è che noi siamo tutta la storia, non solo quel personaggio. Siamo il bosco dove cammina, il cattivo che lo frega, il casino che c’è attorno, tutta la gente che passa, il colore delle cose, i rumori.
Riesce a capire?

Mr Gwyn, Alessandro Baricco

Ebbene sì, con questa citazione sto mettendo le mani avanti perché so benissimo che questo spazio che mi sono ritagliata non tratterà una tematica che possa catalogarlo come blog specialistico di un qualche settore. L’unico filo conduttore che potrai trovare è il mio pensiero sugli argomenti più disparati, espresso tramite mie riflessioni o attraverso citazioni, immagini, video e così via. Ci tengo a fartelo sapere.

È questione di logica. Se oltre al personaggio, che già di per sè può essere complicato e avere tante sfaccettature, prendiamo in considerazione anche il contesto nel quale agisce e consideriamo il contesto come parte integrante e viva del personaggio, allora diventa più che legittimo saltare di palo in frasca.

Si parte!

Quando si parte per una nuova avventura è inevitabile cercare di portare qualcosa con sé e allo stesso tempo fare spazio per quello che verrà.
Per una come me fare spazio è difficilissimo perché presuppone il dover lasciare andare alcune cose. Mi affeziono anche ai pezzi di carta scarabocchiati, figuriamoci a persone, cose, abitudini. Eppure, c’è un tempo per tutto e a volte questo tempo non corrisponde all’infinito.

Prima reazione: tristezza.

Seconda reazione: cazzocazzocazzocazzocazzo.

Terza reazione: euforia. Nuove occasioni, nuove opportunità, nuovi incontri, nuova vita.

Quarta reazione: prendiamoci del tempo per riflettere. Sì, hai lasciato qualcosa dietro di te. Insieme al resto, hai lasciato una versione di te stessa dietro di te.
Ma è davvero una cosa così brutta e insopportabile? Tutte le sensazioni negative sono la  conseguenza dell’equazione che fai quando pensi che lasciar andare qualcosa voglia dire buttarlo via. In realtà, questa equazione è tanto pericolosa quanto sbagliata. Nella vita tutto serve e niente viene mai buttato via per davvero. Ditemi se non è vero che in fondo l’essere umano è un incrocio fra una matrioska e una lumaca: le cose che hai vissuto sono sempre dentro di te e con te. Queste cose costituiscono il tuo mondo interiore e al contempo la casetta che viaggia sempre con te, anche se per andare avanti le hai dovute inscatolare e mettere su uno scaffale, in modo che non intralcino il cammino che devi ancora fare.